David Pierini
DECALOGO DEL POETA
I
Il talento poetico è il Messia della letteratura! Percorrendo le vie della magnificenza diffonde il suo splendore nei firmamenti più esclusivi degli spiriti irrequieti.
II
La poesia non può lanciarsi verso cieli irraggiungibili senza perdere la propria identità e partorire la sua esasperazione.
III
La poesia è un evento prodigioso nell'universo del poeta, tanto più raro quanto più prezioso. I collezionisti di trofei sono clandestini nel suo regno e usurpatori del suo trono.
IV
La poesia ha mille volti tutti capaci d'incantare, chi dalla seduzione d'un suo volto non si lascia abbagliare.
V
Quanta poesia svanisce nel nulla dopo un attimo d'effervescenza! Si dia scheletro al pensiero e sangue allo scritto, perché morda la realtà e renda carne il sogno.
VI
E' la poesia ogni volta a destare il poeta e non viceversa! Così quando tace il poeta dorma, perché scrivere è un peccato mortale quando non si ha straordinario da offrire.
VII
Ci sono poeti che scrivono quello che sognano e poeti che scrivono quello che vivono, i primi camminano, i secondi volano.
VIII
E' imperativo che la poesia s'avventuri nei sentieri dell'interiorità, dove è facile imbattersi in perle d'autenticità capaci di riflettere embrioni di verità.
IX
Il poeta non ha il compito di portare pochi eletti sulla vetta ad ammirare il panorama, ma il popolo in piazza a percepire il fremito della creazione.
X
Il poeta è un servo della Parola! Del Verbo che esce dalla sua bocca ne vivisezioni ogni frammento, poiché destinato ad infiammare i cuori deliziando i palati.
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